Mental coaching in campo: l’esperienza nei Campus AIAP

In questi mesi ho avuto l’opportunità di vivere tre esperienze uniche come mental coach sul campo e in aula, all’interno dei Campus AIAP: a Trapani con la Scuola Portieri Keeper One di Rosario Cerro, a Guidonia (Roma) con la AM12 di Manuel Alberti e infine a Casoli (Abruzzo) con la Sangro Aventino di Raniero Tucci.

In tutti e tre i campus, diretti e organizzati con la supervisione di Giovanni Costantino, Coordinatore Nazionale AIAP e responsabile di tutte le scuole affiliate, abbiamo realizzato un lavoro integrato: allenamento mentale e tecnico a stretto contatto con staff composti da allenatori dei portieri di alto profilo, tutti professionisti.

Nel mio ruolo, come mental coach ufficiale dello staff AIAP e responsabile dello sportello mental coach giovani N1,  ho condotto sessioni individuali, di gruppo e lezioni in aula. Abbiamo lavorato su aspetti fondamentali per la crescita del giovane numero 1:

  • Pensiero lento e pensiero veloce per migliorare la gestione delle emozioni e la reattività nelle decisioni.

  • Sviluppo dell’intuizione e capacità di lettura del gioco, indispensabili per un portiere moderno.

  • Leadership autentica e comunicazione efficace: l’uso della voce, la gestualità e le parole chiave per guidare la squadra con sicurezza e presenza.

Sessione di mental coaching in campo
Sessione di mental coaching in campo

La bellezza di questi campus è stata proprio l’integrazione: teoria e pratica, corpo e mente, campo e aula. Abbiamo mostrato ai giovani portieri che non esiste prestazione senza consapevolezza, né talento senza allenamento mentale.

Tornare ogni volta in campo con questa visione condivisa tra mental coach, allenatori dei portieri e ragazzi, è stato un privilegio. Vedere giovani atleti entrare in campo o in aula con gli occhi accesi, pronti ad ascoltarsi dentro e migliorarsi fuori, è il motivo per cui amo questo lavoro.

Ringrazio AIAP e Giovanni Costantino per la fiducia, e tutte le scuole coinvolte per l’energia e la passione messe in campo.
Il viaggio del numero 1 è anche un viaggio interiore. E noi siamo solo all’inizio.

daniele maiorana

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