Uno spaccato su ciò che permette agli adolescenti di eccellere.

La preparazione mentale dei giovani calciatori.

In giro per l’italia, da Trapani a Milano, seguo giovani calciatori impegnati nei più svariati settori giovanili e lo faccio coinvolgendo, naturalmente, anche le famiglie.

Ogni tre sessioni, difatti, una la propongo solo ai genitori.

Allo stesso modo, su richiesta, lavoro oltre che con i singoli anche con i gruppi, con le squadre.

Lo faccio seguendo due metodi: “youth football Coaching” per i singoli e “yuoth football team Coaching” per le squadre.

Uno dei concetti su cui punto tanto è legato all’impegno dentro e soprattutto fuori dal campo che chi lavora con me  ci deve mettere, consapevole che questo più di ogni altro aspetto fa realmente la,differenza.

Perché l’impegno, sinonimo di grinta vale molto di più del talento che il giovane calciatore già possiede.

Un esercizio specifico sulla concentrazione svolto in campo

Del talento ne ha piena consapevolezza. Il talento può essere fuorviante, se, ad ogni modo, il giovane calciatore non sposa la filosofia della fatica, difficilmente riuscirà ad emergere.

Il mio lavoro, sostanzialmente,  è fare in modo che comprenda ciò che è davvero fondamentale per eccellere.
Ciò che fa la differenza è la voglia di non mollare mai, l’intensità che bisogna metterci in ogni allenamento, in ogni momento della gara.

Il Coaching che proprongo è fatto di tanta pratica e work out che il giovane calciatore si impegna a svolgere. Si una sorta di compitino per casa. Sta a me renderlo coinvolgente, naturalmente.

Un esempio?

Il corriere dello sport in data 26 gennaio 18  ha pubblicato uno speciale sui giovani campioni, un utilissimo materiale didattico.  “LE NUOVE BANDIERE FATTE IN CASA” – una nuova generazione approdata tra i grandi del calcio con la stessa maglia.

Uno excursus sui giovani campioni italiani- in cui vengono evidenziati, oltre alle gesta tecniche, anche i valori, tra gli altri, di Mirko Antonucci, attaccante – ala – dell’AS Roma.

Un diciottenne con fare da veterano, già protagonista in A.

Come l’ho reso materiale didattico da work out?

Ho inviato uno stralcio di questo speciale ai giovani calciatori che seguo in giro per l’Italia.
Esertandoli a leggerlo, rispondere ad alcune semplicissime domande e soprattutto a scrivere pensieri, emozioni, semplici riflessioni, sul loro diario personale di Coaching (lo consegno ad ogni giovane calciatore alla prima sessione).

Alla domanda “se togli la foto di Antonucci e metti la tua, che effetto ti fa”?

Devo confessare di essermi divertito. La mia autostima e l’amore per questo lavoro hanno fatto il resto. Emozioni a go go. Gioia e tanti feedback positivi.

Tuttavia è difficile dimenticare la difficoltà dei mesi scorsi, a spiegare loro i motivi per cui la nostra nazionale azzurra è fuori dai prossimi mondiali. Ma questo è già passato.

Il loro FOCUS è sul qui e ora. Sul presente. Sulle sane abitudini quotidiane. Sulla forza del carattere da solidificare attimo dopo attimo, superando tutti gli ostacoli che si presentano lungo il percorso verso l’età, calcistica e non solo, adulta.

Un presente “florido” che, parafrasando il corriere dello sport, lo sarà sempre più, soprattutto quando, nel calcio professionistico, nei settori giovanili, si investirà e si punterà con forza e fermezza anche sull’area mentale.

 

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