“Poi mi spieghi cosa C… succede nella testa dei giocatori della Juve”. Scrive Carlo via WhatsApp, ieri sera (25/10/22) mentre i bianconeri si rendevano protagonisti dell’ennesima debacle in terra lusitana (Benfica 4 Juve 3).

Una domanda di un amico alla quale mi sono limitato a rispondere con un simile distacco: “Bellissima domanda”, gli ho scritto.

Diplomatico? Tutt’altro. E allora, cosa succede nella testa dei giocatori della Juve?

Ieri sera, il fanciullino bianconero che, purtroppo o per fortuna, ancora vive in me, deluso e in lacrime ha spento tutto con un buon proposito per il mattino seguente:  rispondere al mio amico Carlo in modo esaustivo.  

Cosa C… succede, dunque, nella testa dei giocatori della Juve?

Non lo so. Non lavoro con la Juve. Posso solo interpretare e fornire il mio punto di vista con la lente da mental coach.

Nel precedente Blog ho citato queste parole pronunciate da Danilo, uno dei senatori e leader dello spogliatoio bianconero:

” Ho fatto un discorso alla squadra. Ormai parlo troppo. Ho detto che dovevamo avere che ognuno di noi aveva bisogno di aiuto, pensare che quando avevo io la palla avevo bisogno di un aiuto per un passaggio, quando non avevamo la palla avevamo bisogno di una marcatura in più, di una chiusura in più, sempre per aiutare il compagno. Questo ci permette di non pensare a quello che è successo e di pensare sempre al momento successivo della partita. Questa è una cosa che ci aiutare a stare dentro la partita psicologicamente, questa è la cosa importante secondo me. Sicuramente, è troppo importante stare dentro la partita psicologicamente… “

La mentalità è tutto: https://www.dmpersonalcoach.it/2022/10/16/la-mentalita-e-tutto/

E’ evidente che in casa Bianconera la mentalità del leader e dei senatori non è più determinante nel processo mentale di gruppo che crea tra i singoli il collante, ovvero l’alchimia necessaria affinché ogni giocatore si senta mentalmente libero di esprimere il talento e tutto il proprio potenziale.

La testa di molti giocatori Juventini scesi in campo ieri sera a Lisbona era totalmente scollegata dal resto del corpo, per cui, sarebbe stato impensabile esprimere il potenziale in grado di determinare una prestazione eccellente.

Mi ripeto. Non è più sufficiente lavorare sull’aspetto mentale solo quando i risultati sono disastrosi o tardano ad arrivare. La preparazione mentale deve essere pianificata come quella fisica, tecnica e tattica.

Uno dei punti cardini del metodo di mental coaching si focalizza sullo sviluppo del dialogo interiore positivo.

Cosa succede nella testa dei giocatori o meglio cosa si ripetono mentalmente?

Proviamo a metterci nei panni dei vari Bonucci, Cuadrado, Gatti, tanto per citare i peggiori secondo le pagelle di Tuttosport (leggi l’articolo completo  https://www.tuttosport.com/foto/calcio/champions-league/2022/10/26-99000020/benfica-juventus_le_pagelle_bonucci_un_incubo_bianconero?fotonews=8

Cosa si sono ripetuti nelle loro teste durante questo periodo negativo, prima della partita di ieri sera e nei momenti di grande sofferenza della gara stessa?

Il dialogo interno è lo strumento principale di cui dispongono i giocatori (ma anche ognuno di noi) per connettere le menti a tutto il resto del corpo. La mente anticipa tutto ciò che serve al resto del corpo per correre e per esprimere il potenziale.

La mente anticipa l’espressione in campo del talento che il giocatore ha nelle sue corde e che gli permette di fare la “giocata”. Se la mente del giocatore è condizionata da pensieri e frasi negative che si ripete in continuazione, come può essere libera di anticipare e realizzare Talento e Potenziale?

Il lavoro che un giocatore fa mentalmente sul proprio dialogo interiore è un allenamento che va seguito e pianificato come i training fisici, tecnici e tattici. L’obiettivo di questo specifico mental training è portare la mente ad anticipare quanto scritto sopra, finalizzando in automatico tutto ciò che necessita fare affinché ci si possa esprimere ad alti, altissimi livelli.

Per essere finalmente protagonisti di performance eccellenti il pilota automatico della mente dei giocatori va programmato o riprogrammato.

daniele

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