Il primo di Giugno 2023 i media nazionali (su tutti Repubblica), hanno condiviso una ricerca condotta da Skuola.net: Adolescenti italiani sotto stress, il “male di crescere”.

Su un campione di 3.062 ragazze e ragazzi italiani tra gli 11 e 19 anni, tale ricerca, evidenzia che oltre 6 su 10 avvertono ansia e pressione sociale. E 1 su 2 ha già avuto almeno un attacco di panico.

Anche i giovanissimi, specie dopo la pandemia, sono sempre meno abituati a confrontarsi con il contesto sociale che li circonda. Oltre la metà si sente a disagio nel frequentare situazioni collettive. I due terzi temono di doversi misurare con voti e valutazioni.

Ansia sociale, soprattutto a scuola

Ovviamente la scuola, luogo del confronto per eccellenza per gli adolescenti, non fa eccezione. E’ ben il 56% che sostiene di essere preoccupato o timoroso quando si trova al centro dell’attenzione di compagni o insegnanti, come ad esempio nel caso delle interrogazioni e dei dibattiti in classe. Ancora di più (67%) vivono particolarmente male il fatto di doversi misurare con voti e giudizi. Per questo, circa un terzo (34%), quando è a scuola il più delle volte vorrebbe scappare via; per 1 su 10 questa sensazione è costante.
Per quasi 2 intervistati su 5, poi, il malessere si trasferisce dal piano mentale a quello fisico.

Frequenti gli attacchi di panico, ne soffre 1 su 2

A 3 adolescenti su 4 capita di sentirsi spesso o sempre molto arrabbiati con sé stessi, al 57% si essere molto arrabbiati con gli altri. Il 63% degli adolescenti, invece, è frequentemente in preda alla solitudine, la stessa percentuale (63%) si fa attanagliare spessissimo dalla tristezza. Mentre il 55% ammette di provare spesso un senso di irrequietezza e il 52% ha raccontato di aver avuto almeno un attacco di panico.

Disagio e vita quotidiana

Ma il senso di disagio ha effetti negativi anche sulle abitudini quotidiane. Oltre 6 su 10, tra gli intervistati, hanno raccontato che spesso e volentieri fanno fatica ad addormentarsi la sera. Oppure di sentirsi molto stanchi anche quando dormono il giusto. Al 42%, invece, capita spesso (o sempre) di mangiare molto poco o di non avere fame. Il 50%, al contrario, tende a rifugiarsi nel cibo senza percepire il senso di sazietà. L’equilibrio, dunque, è un privilegio per pochi.

Una delle conseguenze di un tale approccio, è che il 70% molto spesso o addirittura sempre preferisce rinunciare del tutto allo studio per dedicarsi ad attività virtuali.

Life Skills come antidoto al “male di crescere”. 

La “fuga nel digitale” è un espediente molto adottato dagli adolescenti per eludere il “male di crescere”. Il 64% degli intervistati dichiara di immergersi in videogames, social o serie tv per “non sentire” e “non pensare”.

Personalmente da diversi anni lancio l’allarme e soprattutto mi focalizzo sulle “attività pratiche da realizzare”.

Da oltre vent’anni mi occupo di formazione e coaching per adolescenti. Dal 2016, propongo nelle scuole laboratori specifici di life skills per fornire ai ragazzi competenze pratiche per la vita come:  lo sviluppo dell’autostima, il lavoro sul proprio mondo interiore e sugli obiettivi da raggiungere.

Competenze che, alla luce di quanto emerge dalla suddetta ricerca di Skuola.net, rappresentano un vero e proprio antidoto al loro male di crescere.  

Le ricerche sul campo, gli appunti e soprattutto i feedback dei ragazzi hanno ispirato la pubblicazione del mio manuale pratico: L’arte di crescere edito e promosso dalla scuola specialistica di Crescita Personale “Non Solo Coaching”. Grazie alla direttrice, ai colleghi coach e a tanti collaboratori, il manuale è divenuto un progetto itinerante proposto in tante scuole medie inferiori e superiori.

https://www.nonsolocoaching.it/progetto-larte-di-crescere/

https://www.dmpersonalcoach.it/laboratorio-life-skills-training-per-studenti/

In questi anni abbiamo formato migliaia di studenti ottenendo risultati sorprendenti. Durante una giornata laboratoriale in una terza classe del Management dello Sport dell’Istituto Superiore Calvino Amico di Trapani, mi ritrovai in classe ragazzi entusiasti provenienti da tante altre classi, impegnati a lavorare sulla gestione del dialogo interiore e la trasformazione delle emozioni.

Questi  feedback ci spingono a programmare la prossima annualità scolastica con rinnovato entusiasmo, consapevoli che “non esistono ragazzi motivati o demotivati, ma solo obiettivi in grado di motivarli o demotivarli”.

Daniele Maiorana

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