AUTOSTIMA AL FEMMINILE. L’IRONIA CONTRO IL DOLORE

È il progetto più ambizioso della major club. Cominceremo il 16 giugno prossimo con il primo semininario “apericoaching”. 

Novità assoluta, dalle nostre parti, in questo splendido profondo sud siculo. Si tratta di un incontro per sole donne dove proporremo un training specifico della mente per allenare la propria autostima. La fiducia, la buona opinione di se stessi. Con il riappropriarsi della modalità femminile di fare le cose. Ovvero? Bisogna accontonare l’idea di forza, comando, potere e razionalità (tipicamente maschile) a favore della creatività, dell’empatia, dell’intuito,dell’irrazionalità, dell’intelligenza emotiva(tutti temi trattati durante gli apericoaching).

 

L’IRONIA CONTRO IL DOLORE. A noi piace presentare il progetto, con la testimonianza di chi ha trasformato il dolore e tutti gli ostacoli incontrati durante il proprio percorso di vita in coraggio, forza, determinazione e soprattutto creatività.

Questa settimana dedichiamo la blog/intervista ad una donna davvero speciale, Rosalba Catalano.

D.Nel forum al femminile, improvvisato sulla mia bacheca di Facebook, la scorsa settimana hai invitato ad abbattere il muro del falso pietismo. Bene, come convivi quotidianamente con il dolore e come ti rapporti con gli altri in questa fase della tua vita?

R.Ho usato l’arma dell’ironia, più i visi di chi si relazionano con me sono fintamente addolorati più rincaro la dose. Di una terza coppa C sono rimaste due protesi dopo la mastectomia. Ma sai qual è il lato positivo?

Fino a 80 anni avrò le tette sode e non avrò bisogno di push up o diavolerie contro la forza di gravità. Ironizzare sempre, mette in difficoltà chi ha un idea sbagliata del percorso doloroso della malattia.

Inoltre mi aiuta a vedere le cose sotto una luce diversa. Il dolore si esorcizza in ogni modo, anche documentandosi su cosa ci succede.

Per me conoscere i dettagli della malattia é un modo per razionalizzare il dolore e la paura . Sapere come è arrivato il terzo cancro, conoscere il cocktail di farmaci che costituivano i chemioterapici , 12 cicli, sapere quali armi avevo e avevano i medici a disposizione mi hanno aiutata tanto.

Ero inoperabile, eppure ho potuto estirpare il cancro e sono viva!. Il ruolo importante che gioca la nostra mente é fondamentale. Più ci deprimiamo e più di abbassano le nostre difese immunitarie. Guai ad abbassare la guardia.

D.Come hai trasformato il dolore in forza?

R. Dovremmo sempre lasciar andare quella parte di noi che ci fa star male, guai tenersi dentro paura , rabbia, ansia. Il dolore è un energia negativa che teniamo dentro. Pian piano ho imparato a convertirlo in creatività.

Ciò che è davvero importante è tirare fuori ciò che ci affligge. Con qualsiasi mezzo va bene. Scrivere, dipingere, fare attività fisica, musica, teatro. Scrittura e teatro, un connubio che si è trasformato in progetto reale, al quale tengo particolarmente.

D. Raccontaci, da dove nasce e quale obiettivo si pone?

R. Il progetto teatrale nasce da un mio racconto breve pubblicato in un libro insieme ad altri. Si tratta di un concorso letterario organizzato da una associazione di Roma che si occupa di psico oncologia.

Ho partecipato , hanno selezionato il racconto e sono finita a Roma per la premiazione. Adesso a distanza di 8 anni , grazie al gruppo teatrale di cui da poco faccio parte, e grazie al regista, questo racconto diventerà una piece teatrale.

Vuole essere un messaggio, di positività perché di cancro non sempre si muore, perché ci si può amare anche con le cicatrici, un invito alla prevenzione, un esortazione alla positività.

ROSALBA

DANIELE

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