Il 16 giugno prossimo partirà il progetto della major club sull’autostima al femminile.

Un progetto che nasce per divulgare un concetto, un’idea legata al cambiamento. Prevede la realizzazione di mini seminari sull’autositma al femminile, all’interno di aperitivi a tema nei vari locali siciliani.

GIORNALISMO IN TINTE DI ROSA. Durante questi incontri, relazionerò su un modo nuovo di intendere il ruolo della donna nel contesto in cui vive, soprattutto, nell’ottica di un rinnovato metodo educativo.

Metodica che si basa sulla crescita personale, sulla fiducia nelle proprie capacità e sul valore che si attribuisce alla propria vita.

La donna per troppo tempo ha rinnegato se stessa per soddisfare i bisogni della propria famiglia o si è dovuta adattare, soprattutto in campo professionale, alla prassi maschile.

Una modalità legata al senso del potere, della forza e della razionalità. Tutto ciò ha generato un malinteso all’interno dei nuclei familiari così come nei contesti professionali.

Il vero sesso forte da sempre è la donna. Ormai siamo quasi tutti d’accordo (intendo noi uomini). Tuttavia il sesso forte non è riferito alla modalità di cui sopra, tutt’altro.

La donna ha una marcia in più proprio perché ha accesso diretto alla parte più importante della nostra mente. La parte inconscia, emotiva.

Si tratta di un’altra mente nella mente dove intuito, creatività e talento, permettono il riciclo e l’utilizzo di insospettabili energie positive.

Se si lavora su questo aspetto, si possono ridiscutere valori, sistemi educativi e perché no, anche una rediviva integrazione tra sessi opposti. 

BLOG/INTERVISTA CON VALENTINA CRISTIANI.

In queste settimane che precedono il nostro primo aperi Coaching, questa rubrica si tramuta in una sorta di megafono in tinte di rosa, amplificando la grande fiducia che le donne intervistate ripongono in se stesse. È il caso di Valentina Cristiani, una donna che, con grande autostima e grazie al proprio modo “femminile” di essere giornalista, si sta facendo sempre più largo nel mondo del calcio e non solo.
Valentina è una donna bellissima. Ex allenatrice di calcio. Giornalista pubblicista da 12 anni, impegnata su diversi fronti: emittenti televisive e carta stampata. Vanta illustre collaborazioni, come “Il Resto del Carlino”, redazioni di Imola e Bologna, il Corriere di Romagna, Il Domani, Calcio di C e D, i settimanali Nuovo, Vero, Di Tutto, Vip e Top, oltre che l’Ufficio comunicazione della Uisp, e l’Ufficio Stampa e la segreteria della Federnuoto. Attualmente è co conduttrice della trasmissione sportiva 442 su rete 8 VGA e scrive di cronaca e sport per la Gazzetta di Parma.  Si occupa di calcio e di sport in genere. La palla adesso passa a lei. BLOG/INTERVISTA D. Esistono ancora pregiudizi legati alla donna bella e attraente che si occupa di calcio?
R. Il ‘sessismo’ in ambito calcistico – purtroppo – nel 2017 esiste ancora. Probabilmente ci sarà sempre. Per me, comunque, rappresenta uno stimolo per cercare di migliorare, andando avanti per la mia strada. Non riguarda comunque tutti, chiariamo. E da questi occorre ripartire. Oltre alla coconduzione della trasmissione 442 una gratificazione personale fu essere la prima giornalista del portale www.1000cuorirossoblu.it., oltre a collaborazioni milanesi, genovesi (Il Pubblicista e un libro in preparazione), articoli per il corrieredellosport.it dove il direttore Xavier Jacobelli mi ha aperto le porte fino ad arrivare alla Gazzetta di Parma.

D. Che valore dai alla tua femminilità ricoprendo questo ruolo?
R.Lo stesso valore che do a intelligenza, verità, coraggio e passione. Una giornalista è tutto questo. E tanto altro!

D. In questa tua vita da reporter c’è stata più quiete o tempesta?
R. Tempesta, fortunatamente. E al contempo quella adrenalina che ti dà la carica per superare tutte le avversità. Con la quiete difficilmente si cresce e matura.

D. Hai un modello di giornalista a cui ti ispiri?
R. Quando ho iniziato ero attratta dal piglio e dalla conduzione “accattivante” di Simone Ventura. Nessun modello comunque, tante le professioniste che mi attraggono per il loro modo di scrivere e di “trasmettere”

D. Sei anche un allenatrice di calcio qualificata ed hai avuto esperienze in panchina, come hai interpretato questo ruolo coerentemente alla tua femminilità?
R. Bisogna abbattere i pregiudizi sul calcio come inibitore di femminilità. Il calcio non toglie assolutamente femminilità alle donne, semmai la aggiunge! Quando feci il corso da allenatore ero l’unica donna e tra le poche che allenava. Non bisogna abbattersi ma studiare, aggiornarsi e – perchè no – lottare quotidianamente in qualcosa in cui si crede…il numero sta crescendo ora. E nell’ultima stagione ho avuto due proposte per tornare sui campi, rifiutate solamente perchè tutte le mie energie sono rivolte sul lavoro giornalistico e sull’uscita del mio libro. Una storia che abbraccia calcio e calciatori, iniziata a scrivere da una adolescente Valentina e si conclude ai giorni nostri.

D. Ci sono differenze in questo senso tra allenatrice e giornalista?
R. Assolutamente no. L’una abbraccia l’altra. Utili entrambe per completare il mio iter formativo e lavorativo. Sono convinta che una giornalista, ex allenatrice, riesca a “leggere” le partite da diverse prospettive.

D. Qual è il tuo sogno professionale?
R. L’uscita del mio primo e-book, in cui ho sempre creduto, con la “Panesi Edizioni”, casa editrice genovese è sicuramente tra questi. Poi, perchè no, un vero e proprio libro con una grande distribuzione. Perchè sono sempre i sogni a dare forma al mondo…

daniele

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