Facebook mi ricorda che esattamente un anno fa prendevo i miei primi appunti sull’autostima.

Deduco, con un filo sottilissimo di autoironia, che inconsciamente lavoro da un anno esatto al progetto “autostima al femminile”.

Una rubrica in tinte di rosa, nata per caso o meglio per la volontà di Dio di rimanere nell’anonimato, è propedeutica alla realizzazione di eventi formativi. Si tratta di aperitivi a tema, preceduti da mini seminari sull’autostima, programmati in giro per la Sicilia in questa estate 2017. Un progetto che si pone l’obiettivo di rafforzare il concetto di autostima al femminile.

Per alimentare questa rubrica, ogni settimana, da blogger incuriosito ed affamato di novità, spulcio i social alla ricerca della storia di una donna che si fa strada in tutto ciò che fa, proprio con la modalità femminile di fare le cose. Una donna che ci mette passione, ironia, creatività, emotività e tanta irrazionalità. La mia attenzione, questa settimana, si focalizza su due donne (blog-intervistandone solo una). Primo focus: Darya Safai, attivista iraniana, esule in Belgio, si batte per i diritti delle donne in Iran. La cronaca racconta che la scorsa settimana a Pesaro è stata allontanata a forza, dalle forze dell’ordine, dal Palasport, per uno striscione mostrato durante l’incontro di volley tra Iran e l’Italia. Darya nel 2014 ha fondato l’associazione “Let iranian women enter the stadiums” (Lasciate entrare le iraniane negli stadi). In Iran le donne hanno obblighi e divieti, e all’obbligo del velo si aggiunge il divieto di seguire incontri sportivi. Come calcio e volley, popolarissimi in Iran. Questa storia stimola la mia memoria a breve termine, richiamandola all’esperienza da Mental Coach (one to one),durante la stagione agonistica appena trascorsa della Sigel Marsala. Squadra femminile di volley di B1. Un’esperienza che mi ha permesso di conoscere una donna straordinaria che in qualche modo associo a Darya Safai. Secondo focus: Rossana Giacalone Caleca, addetta alle relazioni esterne del Volley Marsala. Che cosa ha ispirato, nella mia testa, questa futuristica analogia al femminile, questo doppio focus? Bella domanda. ? Bene, sostengo che, Rossana, per il modo di essere e di fare, esprima valori ed obiettivi che professa la Safai, tramutandoli in azione, nel “fare”. Rossana è un avvocato penalista e giudice onorario del Foro di Marsala.
Già presidente Aidda Sicilia- Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, promuove eventi culturali legati all’impresa, alla cultura e allo sport ed ha ricevuto numerosi premi per la sue attività. Dal 2016 è responsabile relazioni esterne della società sportiva Marsala Volley. Da pallavolista ha militato in serie A2 negli anni 1978/1979/1980 e vanta due convocazioni della nazionale juniores.

FEMMINILITA’ E VOLLEY, BINOMIO DI SUCCESSO. BLOG/INTERVISTA CON ROSSANA GIACALONE CALECA
D. Donne e volley. Come sintetizzi questo connubio?
R. Un’accoppiata perfetta, una grande occasione per la libertà di espressione del mondo femminile. Grazie al volley viene fuori il carattere e la volontà di ogni singola atleta.

D. Spesso nel volley al femminile si sentono rimarcare concetti quali: “femminilità e forza”. Se lo dovessi spiegare alle ragazzine del mini volley che parole useresti?
R. La forza nella donna può andare a braccetto con la femminilità, quando è coniugata con l’intelligenza si trasforma in carattere e determinazione, atteggiamenti fondamentali per raggiungere gli obiettivi ed il successo.

D. La Sigel Marsala, per la città, rappresenta un valore sociale che va oltre il volley. Alle ragazze ogni anno come trasmetti questo concetto. Hai una strategia di comunicazione specifica? Quale?

R.Il concetto di squadra è sempre vincente, la nostra società fa squadra con le migliori aziende del territorio al servizio di una comunità che crede nei valori dello sport. Alle nostre Atlete il concetto è subito chiaro. Il nostro è un gruppo affidabile e affabile. Tutte vorrebbero restare a giocare con il Marsala Volley.

D. Bellezza e grinta nel volley al femminile in che modo si differenziano dalla modalità maschile?
R.Oggi è sotto gli occhi di tutti, le squadre al femminile mostrano in campo, bellezza ed eleganza di gioco emozionante, travolgente, a tal punto da avere la meglio anche davanti alle azioni più aggressive. Gli uomini trasferiscono maggiormente un concetto di fisicità che unito alla tecnica mostra la rivoluzione che in questi anni il volley ha subito evolvendosi verso la spettacolarità. Una cosa è evidente, non è facile trovare uno sport dove ad ogni punto ci si abbraccia e dove la correttezza é una dimensione condivisa .

D. Al pala bellina in una partita casalinga della sigel della stagione scorsa, ti ho sentito definire “ultra” per la passione con cui segui la squadra. Dirigente e ultra ruoli diversi o complementari? Come vivi in entrambe le vesti?
R. Il mio ruolo di responsabile alle relazioni esterne del MarsalaVolley non mi impedisce di trasformarmi in una tifosa appassionata, infervorata e coinvolgente. Vivo la partita come se fossi in campo seguo le azioni e le anticipo sbracciandomi di continuo. Mi agito ed incoraggio, questo è il mio modo di contribuire alla vittoria in campo. Mi diverto e soffro.

D. Qual è il tuo sogno/obiettivo da dirigente?
R. Marsala è da sempre una fucina di campioni, questa prerogativa dovrà essere la leva per continuare ad investire nella pallavolo di casa nostra .Allevare campioni e campionesse dovrà essere l’obiettivo serio e intelligente di tutti i dirigenti e di ogni società.

D. Il sogno nel cassetto di Rossana?
R . Premetto che Il mio motto è guardare avanti al Futuro e credere alla bellezza dei propri sogni. Detto questo, il mio sogno più ricorrente è sicuramente quello di poter ritornare a giocare una partita in campo. Lo so, questo resterà solo un sogno bellissimo, per cui lo rimpiazzo subito con il sogno di vedere mio figlio Umberto felice mentre gioca in una compagine nazionale, così come successe a me a diciassette anni. Questa esperienza mi ha cambiato la vita insegnandomi a ricercare sempre la vittoria dopo ogni sconfitta, lavorando con tanta fatica e tanto sudore per realizzare tutto ciò in cui si crede.

Rossana Giacalone Caleca

Daniele

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